Svegliami un po' meno
Cose di lavoro in breve.
Alle 7.03 del mattino, la luce di marzo mi ricorda che sta per iniziare quel momento dell’anno in cui il cuore batte fuori controllo e dormo poco e male. Primavera, sei bella, ma svegliami un po’ meno.
Questa è la newsletter mensile in cui facciamo una breve incursione nel mio lavoro. È la gemella eterozigote di Immersioni, non si assomigliano per niente, ma si vogliono bene. Come lo so? Sono la mamma.
Dal portfolio
Tra tutti gli aspetti dell’identità verbale, il payoff è il servizio meno richiesto del mio lavoro. Le persone, i brand pensano di poterne fare a meno e, a essere sinceri, chi potrebbe dire il contrario? I brand fatturano anche senza. Però, quanto è meglio e più facile quando è lì, così giusto che riesce ad avvicinarti con una sola, potentissima frase al tuo pubblico? Ne parlo poco di lui, ma insieme al brand name è la parte che preferisco del mio lavoro.
Ho aiutato Paola Toini a definire il payoff del suo evento e ho raccontato come è andata.
Paola parla dei risultati che abbiamo raggiunto insieme:
Ho pensato che fosse il momento di avere un payoff per il mio evento, il Brand Camp, solo poco tempo prima del lancio della quinta edizione. Dentro di me si era fissata l'idea che dare un'etichetta e inscatolare il flusso creativo che mi ha portata a organizzare questa tipologia di esperienza per i brand fosse un atto violento, ma quando le cose hanno iniziato a divenire più reali e concrete e quando ho capito che l'interesse delle persone stava crescendo, mi sono detta che era il momento di farlo. Chiara è stata formidabile perché è riuscita a rimodulare il suo processo creativo per venire incontro alle mie necessità e alle mie tempistiche che, lo ammetto, erano strettissime.
Trovarmi a contatto con il suo questionario così fitto e introspettivo mi ha aiutata a mettere nero su bianco le idee, a riordinarle e anche ad accorgermi che il payoff avrebbe messo le ali al mio evento, tutto il contrario di quel che avevo pensato fino a poco prima. Il lavoro è intenso, sono sicura che serva una dose massiccia di consapevolezza e di conoscenza dei nostri intenti per portarlo a termine e, anche in questo, Chiara si è dimostrata una grande professionista, perché ha accettato pensieri scritti anche senza una forma precisa, elenchi puntati e suggestioni di ogni genere.
Le proposte su cui abbiamo ragionato e riflettuto insieme erano tutte centrate e avevano l'energia giusta per mettere in evidenza uno dei tanti punti forti del Brand Camp. In definitiva ho scelto il payoff che racchiude tutto, in una frase c'è tutta la potenza del mio evento. Non solo, aver riordinato in modo così preciso le idee mi ha permesso anche di avere materiale scritto da utilizzare nell'allestimento del Brand Camp, nella scrittura dei testi del sito e persino nella scelta dei gadget.
Il lavoro con Chiara è a tutto tondo, non si ferma alla necessità di un payoff, va decisamente nel profondo.
Dal blog
Payoff VS headline. Perché tutti si confondono? C’è qualcosa di misterioso che non sappiamo? L’universo vuole dirci qualcosa?
Una pioggia di gelati su Hemingway accompagna il post del blog che ne parla.
Ancor più brevi variegate news
Il 25 maggio sarò a Varese per guidare giovani imprenditori e giovani imprenditrici nel racconto di sé. Personal branding e scrittura.
Ho parlato del mio lavoro, della vita, della morte, della comunicazione, della filosofia e di Parigi: tutto in una pratica intervista su Facile Web Marketing.
Sono andata a vedere uno spettacolo femminista e ci voleva un livello C2 di umanità per capirlo. Ho perso qualche frase troppo veloce, ma ho guadagnato qualcosa di lento su cui voglio ritornare.
Sono stata 5 giorni a Torino ma ce ne volevano 50. Ogni tanto stacco perché se non mi ricarico rimango vuota e poi non so dare niente. Ho rivisto amici, colleghe, dato indicazioni stradali ai turisti tra un Museo Egizio e la mostra di JR.
Come si fa a disincagliarsi nei libri che non vanno né avanti né indietro? Non riesco a finire L’art de marcher (Storia del camminare) di Rebecca Solnit ma non ci so stare con il non finito. Hai una soluzione?
È tutto da parte mia. Ma se tu vuoi scrivermi qualcosa, un ciao, un quantunque, un piccolo elefante, puoi rispondere a questa mail. Se no ci troviamo sul fondale nella prossima Immersione.
Prenditi cura di te,
Chiara